Vauro sconvolge tutti, con le sue dichiarazioni sui rom nei campi di sterminio.
Durante un acceso dibattito a Diritto e Rovescio, Vauro Senesi si è presentato in studio con un triangolo marrone appuntato sulla propria maglia, lanciandosi in affermazioni assurde rievocando uno dei momenti più bui della storia. “Il triangolo marrone che ho sulla maglia era attaccato sulle casacche dei deportati sinti e rom nei campi di sterminio”, ha affermato.
I paragoni col nazismo
Parlando di uno dei temi più discussi, in studio si è tornato a parlare della questione delle ladre rom e dei furti concentrati soprattutto nelle stazioni di Milano e di Roma. Tirando in ballo il nazismo, il vignettista ha esibito il triangolo marrone sulla propria maglia, dicendo: “Il triangolo marrone che ho sulla maglia era attaccato sulle casacche dei deportati sinti e rom nei campi di sterminio”.
Il giornalista Giuseppe Cruciani, anch’egli ospite della trasmissione, ha chiesto: “Ma che c’entra?”. La domanda ha acceso ulteriormente la furia di Vauro Senesi che ha subito risposto: “Sono morti più di mezzo milioni di rom e sinti. La motivazione era che erano asociali, non si integravano e per questo sono stati disintegrati”. E, “per loro erano parassiti, un problema della società. Nel senso comune era passata l’idea che loro fossero diversi, si sono disinteressati dei forni crematori”.
“L’illegalità legata ai rom esiste e non possiamo negarlo”@giucruciani a #Drittoerovescio pic.twitter.com/UoENoKwx34
— Dritto e rovescio (@Drittorovescio_) April 13, 2023
Il vignettista ha continuato con i suoi paragoni con il nazismo, sebbene l’Italia non voglia “sterminare” alcuna razza. Bensì frenare la criminalità. Cruciani ha tentato più volte di far ragionare Senesi che ha continuato imperterrito sulle sue convinzioni.
“So che tu vuoi portarlo su un piano storico, ma la storia non c’entra nulla”, ha aggiunto Cruciani, concludendo: “Parliamo di una cultura dell’illegalità. L’illegalità legata ai rom esiste e non possiamo negarlo. Però si può risolvere nel tempo, magari dicendo che rubare non serve”.